mercoledì 29 giugno 2016

Visioni dell'esistenza: le emozioni nell'arte

Con questo articolo festeggiamo i primi 6 mesi del blog, una piccola creatura che ha bisogno di cure costanti e di energie per crescere! Festeggiamo con una novità e alcuni amici invitati qui a parlare della relazione tra le varie forme d’arte e la psicologia.
Ecco la novità: il mio profilo deviantArt in cui cercherò di trasmettere i vissuti legati al mio lavoro e molti altri, attraverso l’elaborazione di alcune immagini, con titolo e didascalia. 



Iniziamo a conoscere alcuni amici, vicini al mondo dell’espressione artistica per lavoro e/o passione.

“Il laboratorio espressivo-artistico rappresenta uno spazio mentale di contenimento e di condivisione delle esperienze dei partecipanti. 
È un luogo del fare e del pensare, in cui si disegna, si dipinge, si sperimentano i diversi materiali artistici, si favorisce la creatività attraverso la nascita di idee
Questi processi vengono mediati e facilitati dalla relazione multilivello che si viene a creare tra l'individuo, i materiali artistici, il conduttore e i membri del gruppo.”
Serena DalmassoDott.ssa in Psicologia, partecipazione a laboratori artistici per adolescenti.
Pensare alle esperienze che attivano emozioni positive o negative, liberare la propria creatività giocando con colori e sfumature, interagire nel gruppo può diventare un’esperienza molto appagante, e a volte può costituire l’ambito centrale di un intervento per ragazzi con storie difficili.


“I miei lavori sono abbastanza influenzati dal mio stato d'animo e quindi ogni lavoro è un po' un’esternazione di come mi sento.

È un po’ come sfogarlo, non solo sentimenti negativi ma anche positivi.”
Antonella CelibertiArt Director. 
 L’arte presente nelle linee di un logo o nei banner per il marketing di un prodotto può quindi essere legata a un’emozione, quella del momento, o quella che l’azienda vorrebbe trasmettere al pubblico.


“Una delle cose che ho potuto osservare è che i bambini tendono ad essere influenzati dagli schemi che il mondo adulto impone. Sono molto preoccupati della prestazione e temono di far male. Non appena vengono rassicurati sul fatto che non c'è un modo giusto o sbagliato di eseguire il dipinto, riescono a lasciare spazio alla creatività e si divertono.”
Barbara AlbaneseDott.ssa in Psicologia, partecipazione a laboratori artistici per bambini e per adulti con disabilità psico-fisica.

Nei laboratori si possono quindi sospendere giudizi e regole, per entrare in una dimensione arcaica, che permette di liberare al massimo la creatività, esprimendo tutte le emozioni, in un contesto protetto, in cui i bambini possono chiedere il supporto dei conduttori.


“La poesia, come le altre forme di espressione artistica, è uno dei modi possibili in cui l'uomo manifesta se stesso nella sua elaborazione del mondo, dell'esistere e dunque del suo sentire.
La poesia è pensiero e musica, si serve della parola che diventa immagine nelle metafore e delinea realtà possibili e impossibili. La poesia è l'attimo in cui l'anima prende forma e si rivela nel suo senso più profondo. Chi legge poesia è esso stesso poeta assetato di significati, e nella poesia si riconosce e riconosce l'altro.
In questa dinamica e nelle sue caratteristiche la poesia richiama la psicologia, che attraverso parola offre una conoscenza più profonda di noi stessi e della realtà, genera significati condivisi ed inediti e nell'incontro permette di riconoscersi, di sentirsi riconosciuti e di differenziarsi in modo creativo ed emozionante.”
Erika LuxPsicologa e autrice.
La poesia è quindi l’armonioso mix tra pensiero, musica e immagini, e ha punti di contatto con il concetto di relazione in psicologia.


Chiudiamo l’articolo con una citazione più breve delle altre, ma che ci ricorda che la bellezza della vita è semplicità e può essere trasmessa al primo sguardo, come quelle canzoni che ci piacciono già al primo ascolto, e fruirne può migliorarci la giornata!
“Con i miei lavori vorrei trasmettere la bellezza visiva, senza significati nascosti.” Gianni PacellaAutomotive Designer. 

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