Si può evitare il
conflitto? Riguarda solo alcune relazioni? Quali sono le strategie distruttive?
Quali possono rivelarsi costruttive? Risponderemo di seguito con riferimento a
vari tipi di relazioni che tutti abbiamo.
Siamo
tutti immersi in un sistema di relazioni,
che ci circonda formando la nostra rete. Per relazioni, in psicologia, non si
intendono solo quelle di coppia, ma anche quelle amicali, di lavoro, sociali,
di vicinato e così via. Nelle relazioni il conflitto
è un elemento inevitabile, che presto o tardi arriva, con intensità
variabile; va quindi riconosciuto, accettato e gestito in modo costruttivo, e
non distruttivo, per proteggere la relazione stessa.
Inizialmente,
quando entriamo in contatto con una persona nuova, tendiamo a essere gentili (a
volte, forse, più gentili di quanto lo siamo davvero!), vogliamo trasmettere
una buona immagine di noi stessi,
vogliamo colpire o fare colpo sulle persone. A nostra volta tendiamo magari a idealizzare l’altra persona, o la
relazione, il legame che potremmo instaurare. In questa fase spesso non c’è spazio
per il conflitto, soprattutto nei rapporti di coppia, nei quali esiste una vera
e propria fase di “innamoramento”! Dopo un po’ di tempo, però, tendiamo a
muoverci con più naturalezza, maggiore sicurezza e a mostrarci come realmente
siamo, con i nostri difetti, gli spigoli
del nostro carattere. Questo potrebbe ad esempio essere motivo di un conflitto
nella relazione. A sua volta il conflitto
può generare vissuti, spesso negativi,
come la delusione, la sensazione di ingiustizia, di non riuscire a essere
compresi nelle nostre reali intenzioni, un senso d’inadeguatezza, la sensazione
di essere invasi nei nostri confini, la paura di perdere un legame e così via.
Come gestiamo il conflitto una volta che si è manifestato? Le
modalità con cui tendiamo a riparare la situazione dipendono molto dai vissuti
emotivi che il conflitto attiva in noi. Alcune persone tendono ad evitare il confronto con l’altro,
magari ignorando delle accuse che lo riguardano; non è una strategia molto efficace,
infatti è facile immaginare come la persona dell’esempio possa magari reprimere
vissuti di rabbia verso l’altro, che un giorno però potrebbe manifestare con reazioni estreme.
Sul
versante opposto ci sono quelle persone che invece, sempre con scarsa
efficacia, raccolgono ogni provocazione gli si presenti, sparano a zero sulle azioni degli altri o fanno le vittime esagerando nella loro personale visione degli
scontri che li riguardano.
Le
strategie efficaci sono altre,
potrebbero rivelarsi molto utili nel mantenere positivi i legami per noi
importanti, veri e propri punti di riferimento nella nostra vita.
Mantenere la calma. Come si fa? Dobbiamo per prima cosa
allenare la nostra consapevolezza,
capire quando ci sentiamo feriti, offesi (ad esempio) e stiamo per mettere in
atto una reazione ad un’accusa o qualche altra azione altrui che ci turba. Se
siamo consapevoli di essere di fronte a una situazione di conflitto, possiamo
allora iniziare a pensare quale risposta mettere in atto per difendere la
nostra posizione. Prendere tempo per
non reagire a caldo: siamo agitati e la nostra reazione potrebbe peggiorare la
nostra posizione: è utile allora fare un lungo respiro o contare fino a 10 come ci dicevano di fare da bambini!
Ascoltare l’altro. Ascoltiamo bene le parole dell’altra
persona, se ci teniamo ad averla vicino sarà più facile. Cerchiamo di capire la
sua visione andando in profondità, senza
interromperla, ma piuttosto chiedendo chiarimenti.
Mettiamoci nei panni dell’altro. In alcuni casi il conflitto è
complesso e non è sufficiente ascoltare l’altro per comprenderlo. Dobbiamo
davvero fermarci e chiedere a noi stessi “Cosa
avrei fatto/detto io al suo posto?”. Può essere molto utile nei casi in cui
l’altra persona abbia difficoltà ad esprimere le sue sensazioni, difficoltà
molto comuni nel contesto sociale attuale.
Esprimere le proprie
emozioni. Comunicare i propri vissuti legati a
una particolare situazione, anche quelli negativi, a volte può essere molto
difficile, ma è importante farlo perché dà all’altro informazioni su noi stessi
che magari non ha colto, evitando eventuali incomprensioni o apportando
maggiore chiarezza per venirne fuori. Una comunicazione profonda è spesso carente
nella società attuale, a volte può risultare molto difficile pronunciare le parole “Scusa” o “Grazie” (e altre)
anche – e forse soprattutto – di fronte a persone che per noi sono molto
importanti.
Quali
sono i benefici della gestione
positiva di un conflitto? Stiamo meglio con gli altri, manteniamo le relazioni
per noi importanti, e questo può migliorare anche la relazione con noi stessi, il nostro tono dell’umore e l’autostima per
essere stati in grado di proteggere le relazioni con le persone a noi vicine.
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